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Sono in arrivo nuove opportunità per i giovani under 35 che intendono avviare un'attività autonoma o un'impresa. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero del Lavoro, con i criteri e le modalità di attuazione, ha dato il via agli incentivi Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0, previsti dal Decreto Coesione (D.L. 60/2024).

Lo sportello per la compilazione e l'invio delle domande sarà aperto a partire dalle ore 12:00 del 15 ottobre 2025. Le richieste potranno essere presentate online attraverso i portali dedicati di Invitalia, dove saranno disponibili tutte le informazioni e la modulistica necessaria.

Chi può accedere agli incentivi

Le misure sono rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni che non hanno un'occupazione stabile, siano essi inoccupati, disoccupati o inattivi. Tra i potenziali beneficiari rientrano anche i partecipanti al programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) e chi si trova in condizioni di vulnerabilità sociale.

Sono previsti due percorsi di sostegno distinti:

  • Autoimpiego Centro-Nord (ACN): per le iniziative con sede nelle regioni del Centro e del Nord Italia. Per questa misura la dotazione finanziaria è di 219,6 milioni di euro.

  • Resto al Sud 2.0 (RSUD): per le imprese e le attività localizzate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Per questa misura la dotazione finanziaria è di 356,4 milioni di euro.

Entità dei contributi e spese finanziabili

Il sostegno si traduce in voucher e contributi a fondo perduto fino al 100% dell'investimento. Le agevolazioni previste dalle due misure sono le seguenti:

Autoimpiego Centro-Nord
  • voucher a fondo perduto fino a 30 mila euro, elevabili a 40 mila per progetti innovativi, digitali o sostenibili;
  • contributo a fondo perduto del 65% per programmi di investimento che hanno un importo massimo di 120 mila euro; 
  • contributo a fondo perduto del 60% per programmi di investimento che hanno un importo compreso tra 120 mila euro e 200 mila euro  
Resto al Sud 2.0 
  • voucher a fondo perduto fino a 40 mila euro, elevabili a 50 mila per progetti innovativi, digitali o sostenibili;
  • contributo a fondo perduto del 75% per programmi di investimento che hanno un importo massimo di 120 mila euro;
  • contributo a fondo perduto del 70% per programmi di investimento che hanno un importo compreso tra 120 mila euro e 200mila euro

Attività e spese ammissibili

Gli incentivi possono finanziare diverse tipologie di iniziative, dal lavoro autonomo con partita IVA alle imprese individuali, dalle società di persone alle srl e cooperative, fino agli studi professionali. Per essere considerate ammissibili, le attività devono risultare avviate nei 30 giorni precedenti la presentazione della domanda. Restano escluse, invece, le riaperture di attività cessate da meno di sei mesi con lo stesso codice Ateco.

Non rientrano tra le spese finanziabili consulenze legali e fiscali, l'acquisto di materie prime, i costi per il personale e i canoni di locazione. Sono invece ammesse, entro il limite del 30% del programma di investimento, le consulenze tecniche fornite da enti del terzo settore. Tutte le spese devono essere sostenute entro 16 mesi, con possibilità di proroga fino a 20 mesi.

Per ulteriori dettagli sui requisiti e le spese ammissibili, è possibile consultare il testo del decreto del Ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Tutoraggio e servizi di affiancamento per i beneficiari

Ogni progetto approvato riceverà 5 mila euro in servizi di tutoraggio, finalizzati a rafforzare le competenze imprenditoriali e a garantire un corretto utilizzo delle agevolazioni.

La gestione dell'intero programma è affidata a Invitalia, che cura la valutazione delle domande, la concessione e l'erogazione dei fondi, oltre alle attività di tutoraggio. Per informazioni dettagliate e per la presentazione delle domande, è possibile consultare i portali dedicati di Invitalia, distinti per le due misure Autoimpiego Centro-Nord e Resto al Sud 2.0.

A supporto dei beneficiari intervengono anche l'Ente Nazionale per il Microcredito, con attività di formazione e accompagnamento, e Sviluppo Lavoro Italia, incaricata di promuovere le iniziative e di coordinare il raccordo con centri per l'impiego e Camere di commercio.

 

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