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Il tema delle recensioni online torna al centro dell'attenzione con un provvedimento che punta a garantire maggiore trasparenza e autenticità nei giudizi pubblicati sul web. La Commissione Industria del Senato ha approvato un subemendamento al disegno di legge annuale per le PMI che introduce misure specifiche per contrastare le recensioni false, un fenomeno che incide sulla reputazione di hotel, ristoranti, esercizi publici e operatori del turismo, influenzando in modo significativo le scelte degli ospiti e dei clienti.

Cosa prevede il provvedimento

Il nuovo testo prevede che solo chi ha effettivamente usufruito di un servizio possa pubblicare una recensione online. Le valutazioni corredate da documentazione fiscale (scontrino o fattura) avranno valore di presunzione di autenticità, con l'obiettivo di ridurre i commenti falsi o non verificabili. Inoltre, viene fissato un limite temporale di 30 giorni per la pubblicazione delle recensioni (invece dei 90 inizialmente previsti), così da assicurare che i commenti online si riferiscano a esperienze effettive e recenti.

Si tratta di una misura che, se confermata in via definitiva, potrebbe incidere in modo significativo anche sul settore dell'ospitalità e della ristorazione, dove le recensioni online influenzano fino all'82% delle prenotazioni di hotel e alloggi turistici e circa il 70% delle scelte dei ristoranti.

L'iter legislativo e le iniziative a livello europeo

L'iter di approvazione è ancora in corso. Dopo il via libera in Commissione, il testo dovrà essere esaminato dall'Aula del Senato e successivamente dalla Camera dei Deputati. Il tema della trasparenza nelle recensioni si inserisce in un percorso già avviato a livello comunitario. A settembre, infatti, la Commissione europea ha presentato il Codice di condotta per le recensioni online nel settore dell'ospitalità, sottoscritto da piattaforme come Booking, Expedia e Tripadvisor, con l'obiettivo di garantire maggiore trasparenza e affidabilità, facendo in modo che solo gli ospiti autentici possano lasciare valutazioni.

Le posizioni di FIPE e degli operatori del digitale

L'iniziativa è stata accolta con favore dalla FIPE-Confcommercio, che considera il provvedimento un passo importante verso una maggiore trasparenza e affidabilità delle recensioni online. Secondo il direttore generale Roberto Calugi, la misura contribuisce a rendere il sistema delle valutazioni più corretto e credibile, in linea con i principi del Digital Services Act, valorizzando le esperienze reali e scoraggiando comportamenti sleali che danneggiano la reputazione delle imprese.

Più cauta la posizione del Consorzio Netcomm, che rappresenta il comparto del commercio digitale. Il presidente Roberto Liscia, pur condividendo l'obiettivo di contrastare le recensioni false, ha evidenziato alcune criticità, in particolare il limite dei 30 giorni e l'obbligo di fornire una prova fiscale. Secondo il consorzio, tali vincoli potrebbero ridurre il numero complessivo di recensioni, favorendo la pubblicazione di giudizi negativi rispetto a quelli positivi. Un effetto che potrebbe penalizzare le imprese del turismo e della ristorazione, alterando la percezione complessiva della qualità dei servizi offerti. 

In attesa dei prossimi passaggi parlamentari, il dibattito resta aperto. L'obiettivo condiviso è quello di rafforzare la fiducia e la trasparenza nel rapporto tra ospiti e operatori, promuovendo un uso più corretto e responsabile delle recensioni online.

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