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Dal 14 novembre 2024, Booking.com è ufficialmente soggetto al Digital Markets Act (DMA), il regolamento europeo concepito per garantire maggiore equità e trasparenza nel mercato digitale. Mentre associazioni come HOTREC e Federalberghi denunciano la mancanza di piena conformità del portale, Booking.com ha risposto rivendicando il rispetto delle norme e sottolineando il proprio impegno. Tuttavia, per molti operatori del settore, gli impegni di Booking.com non bastano per adeguarsi alla normativa, per cui la piattaforma rischia un'indagine formale con relative sanzioni da parte della Commissione Europea.

Le critiche degli albergatori

Gli albergatori europei, rappresentati da associazioni come HOTREC e Federalberghi, hanno accolto con perplessità le misure adottate da Booking.com per adeguarsi al DMA. Durante un workshop organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, le modifiche proposte dal portale sono state considerate insufficienti per garantire una reale equità. Tra i punti critici sollevati figurano:

  • Politiche di prezzi non corrette: nonostante il divieto di imporre clausole di parità, Booking.com viene accusato di adottare pratiche indirette che penalizzano gli albergatori, come il ribasso delle tariffe dal proprio margine.
  • Trasparenza degli algoritmi: gli albergatori lamentano la mancanza di chiarezza sulle modalità con cui Booking.com determina la visibilità delle strutture sulla piattaforma.
  • Libertà nei metodi di pagamento: Federalberghi ha espresso preoccupazioni circa le politiche atte a disincentivare l'utilizzo di sistemi di pagamento alternativi al servizio di Booking.com.

Marie Audren, segretario generale di HOTREC, ha dichiarato:

"Gli obiettivi del DMA non saranno raggiunti semplicemente con modifiche cosmetiche, che si limitano a una rielaborazione formale delle clausole contrattuali. Occorre garantire che gli obblighi siano effettivamente e pienamente rispettati e trattare gli albergatori in modo equo. Allo stato attuale, Booking.com è ancora lontano dall'essere conforme. Gli hotel europei, per lo più piccole e medie imprese, contano sul DMA per risolvere le pratiche commerciali sleali."

La replica di Booking.com

Booking.com, attraverso una nota ufficiale, ha ribadito il proprio allineamento al DMA a partire dal 13 novembre 2024. Maria Rochas Barros, chief legal & public affairs officer, ha sottolineato che il raggiungimento della conformità è stato frutto di un dialogo costruttivo con la Commissione Europea e altre parti interessate.

"Nati nel 1996 ad Amsterdam, siamo passati da una piccola startup olandese a una delle aziende di viaggi di maggior successo al mondo", ha aggiunto Rochas Barros. La nota evidenzia l'investimento continuo in tecnologia per semplificare i viaggi e creare una piattaforma che favorisca la crescita delle imprese europee.

Verso una concorrenza più equa?

Il Digital Markets Act rappresenta una svolta per contrastare le pratiche sleali dei grandi player digitali. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità della Commissione Europea di monitorare l'effettiva conformità delle piattaforme. Se Booking.com non adotterà misure sufficienti, la Commissione potrebbe avviare indagini formali e imporre sanzioni significative.

Per il settore alberghiero, costituito per lo più da piccole e medie imprese, il DMA rappresenta una speranza per riequilibrare i rapporti di forza con i colossi digitali. Gli albergatori auspicano che il regolamento non si limiti a enunciazioni di principio, ma diventi uno strumento concreto per garantire una competizione leale.

Cos'è il Digital Market Act e cosa comporta per il settore turistico?

l Digital Markets Act (DMA) è una normativa dell'Unione Europea progettata per garantire equità e concorrenza nel mercato digitale, regolamentando le attività dei cosiddetti "gatekeeper" - grandi piattaforme digitali che fungono da intermediari tra imprese e consumatori. Il DMA impone a queste piattaforme specifici obblighi e divieti per prevenire pratiche commerciali sleali e promuovere un ambiente digitale più competitivo.

Clausole di parità e libertà tariffaria

Tra gli obblighi principali, il DMA vieta ai gatekeeper di imporre clausole di parità, permettendo agli albergatori di offrire tariffe più vantaggiose su altri canali, inclusi i propri siti web. Questo rappresenta una svolta per la diversificazione delle strategie di prezzo e marketing, consentendo agli hotel di competere su un piano più equo.

Trasparenza sugli algoritmi

Un altro aspetto importante è la trasparenza nei criteri che determinano la visibilità delle strutture sulla piattaforma. I gatekeeper devono fornire informazioni chiare sui loro algoritmi, permettendo agli hotel di ottimizzare la propria presenza online e migliorare la visibilità nei confronti dei potenziali clienti.

Comunicazione diretta e accesso ai dati

Il DMA ha anche lo scopo di rafforzare la comunicazione diretta tra le piattaforme e le strutture, introducendo diverse misure:

  • Condivisione dei dati delle transazioni: le piattaforme devono condividere con gli hotel i dati generati dalle prenotazioni, come informazioni sugli ospiti (nel rispetto della privacy), dando maggiore autonomia nella gestione delle relazioni con i clienti.
  • Facilitazione della comunicazione: gli hotel possono contattare direttamente gli ospiti per rispondere a richieste, promuovere servizi aggiuntivi o gestire le prenotazioni senza limitazioni imposte dalla piattaforma.
  • Obbligo di trasparenza contrattuale: i gatekeeper sono tenuti a notificare in anticipo eventuali modifiche ai termini contrattuali, garantendo alle strutture il tempo necessario per adeguarsi o opporsi.

Libertà nei metodi di pagamento

Le piattaforme non possono obbligare gli hotel a utilizzare esclusivamente i loro sistemi di pagamento, permettendo alle strutture di scegliere le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

Opportunità per le strutture ricettive

Queste disposizioni offrono agli albergatori diversi vantaggi potenziali, che dovrebbero risultare da una piena implementazione del DMA da parte delle piattaforme digitali:

  • Maggiore autonomia nella gestione delle relazioni con i clienti e nelle strategie di marketing.
  • Miglioramento della visibilità online grazie alla trasparenza degli algoritmi.
  • Riduzione della dipendenza da piattaforme per la gestione di tariffe, dati e comunicazioni.
  • Maggiore equità nei rapporti contrattuali, riducendo i rischi derivanti da cambiamenti unilaterali.

Per questo motivo, il DMA viene visto dalle associazioni di categoria come uno strumento normativo efficace che, tuttavia, è soggetto a diverse interpretazioni, in modo particolare per il settore delle piattaforme di prenotazione online. Questo implica un impegno concreto, e non di facciata, da parte delle piattaforme, per attuare pienamente i principi sanciti da questa normativa europea, a tutela delle imprese e di una concorrenza leale ed equilibrata.

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