Un recente studio condotto da SiteMinder, piattaforma internazionale specializzata in analisi e servizi per l'ospitalità, evidenzia come la gestione operativa quotidiana rappresenti ancora il principale ostacolo alla crescita delle piccole strutture ricettive. A livello globale, soltanto il 16% degli albergatori dichiara di riuscire a dedicare tempo e risorse all'acquisizione di nuovi ospiti, mentre quasi la metà (49%) si concentra principalmente sulle attività di routine, come il check-in, la gestione del personale e la manutenzione.
Innovazione e gestione: le priorità che dividono le piccole strutture ricettive
Dalla ricerca emerge che oltre la metà dei gestori (53%) vorrebbe poter dedicare più tempo all'acquisizione di prenotazioni, ma è spesso assorbita dalle incombenze quotidiane.
Il tempo limitato a disposizione e la complessità delle attività operative finiscono così per rallentare anche i processi di innovazione. Il 40% degli intervistati cita la scarsa conoscenza tecnologica come ostacolo principale, mentre il 29% dichiara di aggiornare le tariffe solo raramente o una volta all'anno.
Questi dati mettono in luce un divario digitale significativo tra piccole e grandi strutture, che influisce direttamente sulla capacità di competere in mercati caratterizzati da una domanda sempre più variabile e da canali di distribuzione diversificati.
Le difficoltà maggiori si riscontrano negli hotel a conduzione familiare e nelle strutture indipendenti, dove la gestione operativa tende ancora a prevalere sulle strategie di innovazione e sviluppo.
Perché il modello dell'ospitalità italiana amplifica questo divario
Questo tema è particolarmente rilevante nel contesto italiano, dove l'offerta ricettiva è composta in gran parte da hotel indipendenti, b&b e strutture extra-alberghiere.
Secondo i dati della società di business intelligence THRENDS, il tasso di penetrazione delle catene alberghiere (CPT) in Italia è tra i più bassi d'Europa: solo il 21,1% delle camere e il 7,5% degli hotel appartengono a brand o gruppi organizzati.
Questo modello diffuso di ospitalità indipendente, pur rappresentando un punto di forza per la varietà e l'autenticità dell'accoglienza italiana, richiede oggi un crescente impegno sul fronte della digitalizzazione. La competitività del settore dipende, infatti, dalla capacità delle piccole realtà di innovare i propri processi di gestione e semplificare le attività quotidiane, attraverso l'utilizzo di strumenti digitali per l'ottimizzazione delle tariffe e delle risorse.
A conferma della vitalità del comparto, i dati dell'ISTAT indicano che nel primo trimestre del 2025 gli ospiti delle strutture extra-alberghiere sono aumentati del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che evidenzia come queste realtà continuino a svolgere un ruolo chiave nell'attrattività turistica del Paese, in particolare nei territori a vocazione stagionale.
La digitalizzazione come leva di crescita per le piccole strutture ricettive
Lo studio SiteMinder evidenzia una crescente consapevolezza tra gli operatori sull'importanza della digitalizzazione per migliorare la gestione e la redditività. Molte strutture, tuttavia, devono ancora conciliare l'adozione di nuovi strumenti con le attività operative quotidiane, spesso gestite da team ridotti o a conduzione familiare.
Investire su processi più snelli, sull'integrazione dei dati e sulla formazione digitale rappresenta oggi una condizione essenziale per restare competitivi. Automatizzare le attività ripetitive, disporre di informazioni aggiornate e dedicare più tempo all'esperienza degli ospiti sono elementi chiave per trasformare la gestione ordinaria in un motore di crescita.