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La Legge di Bilancio 2022 ha rifinanziato la Nuova Sabatini introducendo importanti novità sulle modalità di accesso e di erogazione del finanziamento. Nei paragrafi successivi, faremo il punto della situazione, fornendo uno schema dettagliato delle disposizioni contenute nella misura.

L'incentivo ha come obiettivo quello di sostenere le piccole e medie imprese nell'acquisto di beni strumentali e negli investimenti finalizzati alla crescita della propria produttività. Una delle prime novità introdotte riguarda la ripartizione delle nuove risorse messe a disposizione dal governo. Nello specifico, le disponibilità saranno così suddivise:

  • 240 milioni di euro per gli anni 2022 - 2023;
  • 120 milioni di euro per gli anni 2024 - 2026;
  • 60 milioni per l'anno 2027.

Un'altra novità, invece, interessa il riconoscimento dell'incentivo. Questo, infatti, può essere concesso in un'unica soluzione solo per i finanziamenti di importo non superiore a 200 mila euro (nei limiti delle risorse disponibili).

Ricordiamo che la misura consente alle imprese produttive di accedere ai finanziamenti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari aderenti all'Addendum (consulta l'elenco degli istituti aderenti alla "Convenzione Beni Strumentali"), grazie anche alla garanzia del "Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese" che può assistere l'operazione finanziaria fino all'80% dell'ammontare del finanziamento stesso. Oltre ai finanziamenti concessi, la misura prevede anche un contributo fornito dal Ministero dello Sviluppo Economico, il cui importo varia in basa agli interessi calcolati su un investimento di 5 anni (al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e "Industria 4.0"). 

Nuova Sabatini: soggetti beneficiari

L'incentivo è rivolto a tutte le imprese produttive (anche quelle che operano nella ricettività e nella ristorazione) che sono in possesso dei requisiti richiesti dal provvedimento:

  • avere sede operativa in Italia;
  • essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro Imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e, quindi, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • non trovarsi in specifiche condizioni con le quali si identificano le "imprese a rischio".

I finanziamenti concessi devono essere utilizzati per l'acquisto di nuovi beni strumentali e, nello specifico, di:

  • impianti e macchinari;
  • attrezzature industriali e commerciali;
  • software e tecnologie digitali.

Come accedere ai finanziamenti

Le imprese che intendono richiedere gli incentivi devono inviare alla banca o all'intermediario finanziario una richiesta di finanziamento, dichiarando di essere in possesso dei requisiti richiesti. Una volta verificata la domanda, la banca inoltra la richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico per la conferma sulla disponibilità dei fondi necessaria per la concessione del finanziamento.

Se l'esito sarà positivo, il Mise invia, entro 30 giorni dalla concessione, un provvedimento contenente tutte le informazioni relative al finanziamento, e cioè:

  • l'importo degli investimenti ammissibili;
  • l'importo dell'agevolazione;
  • le modalità di erogazione;
  • gli obblighi e gli impegni dell'impresa beneficiaria.

Successivamente, la banca o l'intermediario finanziario procede con la stipula del contratto e con l'erogazione del finanziamento in un'unica soluzione (oppure entro 30 giorni dalla data della consegna del bene, se si tratta di leasing finanziario).

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