Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'Avviso di entrata in funzione della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli Immobili in Locazione Breve e per Finalità Turistiche (BDSR), le disposizioni e le relative sanzioni previste dalla nuova normativa, diventeranno efficaci a partire dal 1° gennaio 2025. Entro tale data, i proprietari delle strutture ricettive e coloro che affittano immobili per finalità turistiche dovranno inoltrare richiesta di assegnazione del CIN, accedendo alla nuova banca dati nazionale. Tuttavia, prima di poter richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), sarà necessario ottenere il Codice Identificativo Regionale (CIR) dalle banche dati regionali, laddove previsto.
Aggiornamento: è stato prorogato il termine per l'acquisizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Inizialmente fissata per il 2 Novembre 2024, la scadenza è stata posticipata al 1° gennaio 2025. Per approfondire leggi: "Proroga CIN al 1° Gennaio 2025: Slitta il Termine per B&B, Affitti Brevi e Strutture Ricettive".
Come funziona la procedura? Esempi, singoli casi ed eccezioni
La banca dati nazionale (come intuito dalla fase sperimentale iniziata lo scorso 3 giugno) è abilitata esclusivamente all'interoperabilità con le banche dati delle singole regioni italiane e con quelle delle Provincie Autonome. Quindi, senza aver chiesto prima il CIR (per le Regioni in cui è previsto), non è possibile chiedere il CIN.
Per fare chiarezza, si possono verificare due casi:
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Se la struttura o l'immobile è già in possesso del CIR, in quanto caricata sulla banca dati regionale di competenza, è possibile richiedere il CIN accedendo alla banca dati nazionale. In questo caso, inserendo le proprie credenziali SPID, bisogna selezionare l'immobile associato al proprio codice fiscale, verificare la correttezza dei dati catastali e dei requisiti di sicurezza già presenti nella banca dati, e inoltrare la richiesta di CIN. In caso di incongruenze nei dati, l'utente deve notificare telematicamente la regione competente, che provvederà a integrare o correggere le informazioni della banca dati, sia regionale che nazionale.
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Se la struttura o l'immobile non è in possesso del CIR, bisogna prima caricarla sulla banca dati regionale di competenza, e successivamente richiedere il CIN accedendo alla banca dati nazionale. Questa situazione potrebbe verificarsi, ad esempio, per le nuove strutture o per gli immobili destinati alla locazione turistica dopo l'entrata in vigore della nuova normativa. In questi casi, dunque, sarà necessario seguire l'intera procedura, prima richiedendo il CIR attraverso la banca dati regionale e successivamente richiedendo il CIN attraverso la banca dati nazionale.
Discorso diverso va fatto per le strutture e gli immobili ubicati nelle Regioni che non hanno mai adottato il CIR. In questo caso, i gestori e proprietari di questi alloggi possono richiedere direttamente il CIN accedendo alla banca dati nazionale, senza passare per la banca dati regionale. Lo stesso vale per gli alloggi che non hanno ricevuto il CIR, in quanto non rientrano nelle tipologie riconosciute dalla normativa regionale vigente, la quale, come sappiamo, può variare da una regione all'altra.
In sostanza, ottenere il CIN implica un doppio adempimento. La banca dati nazionale non può assegnare il CIN in modo autonomo: è necessario prima ottenere il CIR e attenersi a tutte le disposizioni regionali e locali (dove previsto). Solo successivamente è possibile richiedere il CIN, che rappresenta una sorta di riconversione del codice regionale in un identificativo nazionale, utilizzabile su tutto il territorio italiano.
Termini e scadenze per la richiesta del CIN
A seconda della regione in cui si trova la struttura/immobile e della data in cui è stato rilasciato il CIR, i termini per richiedere il CIN sono diversi. Di seguito vengono presentate le principali scadenze, oltre le quali scatteranno le sanzioni. Inoltre, segnaliamo che sul sito del Ministero del Turismo sono pubblicate FAQ contenenti chiarimenti sull'acquisizione del CIN e relative scadenze.
1. Regioni che adottano il CIR
Se il CIR è stato rilasciato prima del 2 novembre 2024 (quindi prima dell'applicazione delle nuove disposizioni), è possibile richiedere la conversione in CIN entro 120 giorni dal 3 settembre 2024, quindi entro il primo gennaio 2025.
Se il CIR viene rilasciato dopo il 2 novembre 2024 (quindi dopo l'applicazione delle nuove disposizioni), la conversione in CIN va completata entro 30 giorni, cioè entro il 2 dicembre 2024.
2. Regioni senza CIR
I gestori di alloggi in regioni che non hanno mai adottato il CIR o che non possono richiederlo (per tipologia non riconosciuta dalla disciplina regionale) possono richiedere da subito il CIN mediante la banca dati nazionale, con l'obbligo di esposizione del codice a partire dal 2 novembre 2024.
Composizione del CIN
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è strutturato secondo criteri tecnici fissati dal Ministero del Turismo. Nei casi in cui il CIR è conforme agli standard, il CIN viene creato ricodificando il CIR con l'aggiunta del prefisso "IT" (come illustrato nelle immagini che seguono).
Nelle regioni dove il CIR non è conforme agli standard del ministero o che non hanno adottato il CIR, sarà la banca dati nazionale a generare il nuovo CIN.
BDSR, obblighi e sanzioni
Per approfondire sulla Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), e su obblighi e sanzioni legate all'introduzione del CIN, leggi anche: