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L'Antitrust ha avviato un provvedimento istruttorio nei confronti di Booking per presunto abuso di posizione dominante. Al centro delle indagini, i possibili comportamenti anti-concorrenziali nel settore delle prenotazioni online. Secondo l'Antitrust, infatti, la piattaforma potrebbe aver adottato pratiche che limitano la libertà decisionale degli hotel nella definizione dei prezzi e rischiano di escludere altre agenzie di viaggio online, minando così la concorrenza nel mercato.

Le accuse dell'Antitrust nei confronti di Booking

Il provvedimento è stato avviato in seguito all'analisi di due programmi promossi da Booking, "Partner Preferiti" e "Preferiti Plus", attraverso i quali la piattaforma offre maggiore visibilità agli hotel che decidono di partecipare. Tuttavia, per aderire a tali programmi, gli hotel devono accettare commissioni più elevate su ogni prenotazione e impegnarsi a offrire su Booking prezzi uguali o inferiori a quelli presenti sui propri siti o su altre piattaforme.

Inoltre, Booking monitora costantemente i prezzi offerti da altri canali online e, nel caso in cui trovi tariffe più convenienti altrove, abbassa automaticamente i prezzi sulla propria piattaforma. In sostanza, l'azienda utilizzerebbe strategie di sconto non autorizzate per allineare i prezzi con quelli di altri siti online, compromettendo la concorrenza nel mercato.

Queste pratiche su cui indaga l'Antitrust potrebbero, dunque, limitare la concorrenza nel settore delle agenzie di viaggio online, generando effetti negativi sugli hotel e sui consumatori, quali prezzi più alti e una minore varietà di servizi disponibili (per approfondire, scarica il testo integrale del provvedimento dell'Antitrust).

I motivi per cui Booking limita il potere contrattuale degli albergatori

Stando alle motivazioni mosse dall'Antitrust, Booking esercita un notevole controllo sul mercato alberghiero, influenzando il potere contrattuale degli albergatori per diverse ragioni. Eccone alcune: 

  1. Posizione dominante di Booking. La forte presenza e l'influenza di Booking nel mercato delle prenotazioni online potrebbero dare all'azienda un notevole vantaggio negoziale sugli albergatori.

  2. Programmi di visibilità. I programmi promossi dalla piattaforma, come "Partner Preferiti" e "Preferiti Plus", promettono maggiore visibilità agli albergatori aderenti. Nonostante ciò, per partecipare, gli albergatori devono accettare commissioni più elevate e vincoli sui prezzi.

  3. Dipendenza dagli strumenti di Booking. In un mercato dove la visibilità online è fondamentale, gli albergatori potrebbero sentirsi obbligati ad aderire ai programmi di Booking per garantire un flusso costante di prenotazioni, anche a discapito del proprio controllo sui prezzi e delle prenotazioni dirette.

  4. Abbassamento automatico dei prezzi. La pratica di Booking di abbassare automaticamente i prezzi, quando trova tariffe più convenienti altrove, potrebbe ulteriormente limitare il controllo degli albergatori sui prezzi e le strategie di revenue management.

Le reazioni delle associazioni di categoria

Il Codacons ha commentato l'indagine affermando che qualsiasi limite alla concorrenza tra operatori provoca un danno ai consumatori, riflettendosi in un aumento delle tariffe. Le piattaforme di prenotazione alberghiere sono sempre più utilizzate dagli italiani per la scelta di strutture dove soggiornare. Tuttavia, i risultati proposti devono essere trasparenti e non devono limitare la concorrenza di altri operatori. L'indagine dell'Antitrust è stata appoggiata dall'associazione, considerando anche il sensibile rialzo delle tariffe registrato nell'ultimo periodo.

Anche il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, ha sottolineato l'importanza dell'informazione e della trasparenza dell'offerta per garantire la concorrenza. Ha evidenziato, infatti, la necessità di fornire ai consumatori l'accesso a informazioni accurate e trasparenti sui prezzi e sui servizi offerti dalle strutture ricettive. Questo permetterebbe loro di prendere decisioni informate e di esercitare una scelta consapevole, contribuendo a mantenere un ambiente concorrenziale sano e dinamico nel settore delle prenotazioni online. Inoltre, facendo un riferimento specifico ai siti comparatori, il presidente Doni ha dichiarato: 

Se il consumatore decide di ordinare i risultati per prezzo, dal più basso al più alto, l'ordine deve essere quello, senza se e senza ma, altrimenti - conclude - vengono meno la trasparenza del prezzo e la correttezza dell'informazione che devono essere a fondamento di un sito comparatore.

L'indagine dell'Antitrust su Booking solleva importanti questioni riguardo alla trasparenza e alla concorrenza nel mercato delle prenotazioni online, ponendo l'accento sull'importanza di garantire un ambiente equo e trasparente per i consumatori e gli operatori del settore. I funzionari dell'Autorità hanno già svolto ispezioni nelle sedi italiane di Booking.com, con l'ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Mentre si attendono ulteriori sviluppi, Booking risponde alle accuse mosse, dichiarando di essere pronta a collaborare con le autorità competenti.

 

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