Pin It

I recenti dati sul turismo in montagna in Italia offrono uno sguardo intrigante sui trend e le sfide che caratterizzano questo settore. Nonostante la mancanza di neve, ben 8,9 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere una vacanza in montagna tra gennaio e marzo, evidenziando un forte legame con le tradizionali settimane bianche e dimostrando l'adattabilità degli amanti della montagna.

Secondo il rapporto di Federalberghi redatto da Tecnè, 6,5 milioni di italiani hanno effettuato la settimana bianca, mentre i restanti 2,4 milioni hanno optato per un weekend, generando un giro d'affari stimato in 6,1 miliardi di euro (con 4,3 miliardi destinati alle settimane bianche). La scarsità di neve sull'Appennino ha inciso sulle preferenze di destinazione: il 72,6% dei viaggiatori ha preferito le regioni settentrionali, mentre il 22,9% le regioni centro-meridionali. Per quanto riguarda i weekend, il 38,6% ha scelto il Centro-Sud, mentre il 61,4% ha preferito il Nord."

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha commentato positivamente questo trend, evidenziando l'incoraggiante preferenza dei turisti italiani per le mete nazionali, nonostante le scarse nevicate. Tuttavia, ha anche evidenziato le sfide economiche affrontate dalle famiglie italiane, con il 70% dei viaggiatori costretti a ridimensionare le proprie spese a causa di rincari diffusi.

Tutto questo è di ottimo auspicio, ma ciò che gioca contro la prospettiva di vacanza, di qualsiasi periodo si voglia parlare, è purtroppo l'impatto della minore capacità di spesa. Secondo la nostra indagine, 7 italiani su 10 hanno dovuto fare i conti con i rincari, orientando diversamente le proprie scelte.

In merito alla scarsità della neve, anche il Ministero del Turismo è intervenuto riconoscendo l'importanza della montagna italiana per il settore turistico e impegnandosi a sviluppare nuove strategie per mitigare gli effetti negativi ed individuare nuove opportunità per valorizzare il potenziale dei territori montani.

Invece, tornando sul tema dei rincari e sulle capacità di spesa dei viaggiatori, Assoutenti ha segnalato un aumento significativo dei prezzi che ha costretto ben 3 milioni di italiani a rinunciare alle vacanze sulla neve tra gennaio e marzo, con una perdita stimata di 3,5 miliardi di euro per il settore rispetto all'anno precedente. Come confermato dal presidente dell'associazione, Gabriele Melluso:

Le tariffe degli skipass - denuncia il presidente Gabriele Melluso - sono aumentate nel 2024 del +8.1% sulle Dolomiti, del +6.5% a Courmayeur, del 7.7% a Bormio e del 7.6% a Livigno, e rispetto al 2021 per il biglietto giornaliero gli aumenti dello skipass hanno raggiunto addirittura il +22,1% a Livigno, il +21,7% a Bormio, il +19,4% sulle Dolomiti, il +16% a Courmayeur

In conclusione, mentre i turisti italiani continuano a mostrare un forte attaccamento alle loro tradizionali vacanze in montagna, il settore turistico italiano deve affrontare con determinazione le sfide economiche e ambientali per garantire un futuro prospero per il comparto montano, che svolge un ruolo fondamentale nell'economia turistica nazionale. 

Pin It

Resta Aggiornato

Inserisci la tua email per seguire gli aggiornamenti

Ultimi articoli:

  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.

Resta Aggiornato!

Inserisci la tua email per seguire gli aggiornamenti