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Le piattaforme digitali che operano come intermediari nella gestione degli affitti brevi dovranno comunicare all'Agenzia delle Entrate i dati dei locatori e altre informazioni utili al Fisco. A partire dal 1° gennaio 2023, quindi, anche i portali di intermediazione dovranno inviare all'Ente i codici fiscali dei locatori, nonché i redditi percepiti e i dati catastali degli immobili affittati.

Vediamo, nel dettaglio, i nuovi obblighi che entreranno in vigore nel 2023 e i rischi a cui si va incontro in caso di inadempimento.

Come già comunicato dall'Agenzia dell'Entrate, dal 2023 sarà obbligatorio comunicare all'Ente l'anno di locazione e i dati catastali dell'appartamento affittato, oltre ad una serie di dati già ritenuti obbligatori dalla normativa vigente (per saperne di più, leggi anche "Nuove Regole per gli Affitti Brevi: cosa cambia dal 1° gennaio 2023"). Questo obbligo avrà validità anche per i contratti di locazione breve sottoscritti grazie all'intervento di intermediari immobiliari, compresi i gestori di portali online.

Questi ultimi, infatti, dovranno identificare chi affitta gli appartamenti tramite le proprie piattaforme e raccogliere i dati dei locatori da comunicare all'Agenzia delle Entrate ogni trimestre, insieme ai corrispettivi percepiti e il numero delle operazioni effettuate. Va ricordato che le informazioni relative al 2023 dovranno essere inviate entro il 31 gennaio 2024, seguendo le modalità che verranno definite da un provvedimento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate.

Molte piattaforme nei mesi scorsi hanno sollecitato i locatori a condividere le informazioni fiscali ritenute "necessarie per ospitare a partire dal 2023". I gestori dei portali, possono inviare due solleciti ai locatori per poi procedere, dopo i 60 giorni successivi, al blocco dei profili o al congelamento dei pagamenti degli affitti. Airbnb, per esempio, ha inviato a tutti gli host iscritti la seguente comunicazione:

Se gli host non forniscono le informazioni che devono essere comunicate alle autorità fiscali, saremo tenuti a congelare i compensi. In certi casi, Airbnb potrebbe bloccare i calendari degli host. Dopo aver fornito le informazioni fiscali richieste, i pagamenti verranno scongelati e si potrà nuovamente accettare prenotazioni sulla piattaforma.

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