La nuova legge di bilancio introdotta dal Governo prevede il ritorno dei voucher come forma di pagamento alternativa per prestazioni lavorative occasionali. Il settore ricettivo e la ristorazione potranno ricorrere ai buoni lavoro del valore di 10 euro lordi all'ora (7,50 euro netti). L'obiettivo della misura è quello di regolarizzare il lavoro stagionale anche grazie a controlli più rigidi e serrati, in modo da evitare un uso improprio di questo strumento.
I datori di lavoro potranno attivare i nuovi voucher per i lavoratori occasionali che hanno un tetto di reddito complessivo annuo pari a 10 mila euro lordi all'anno (in passato il tetto massimo era di 5 mila euro). Inoltre, non possono ricorrere ai buoni lavoro le imprese che hanno alle proprie dipendenze più di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, ad eccezione delle aziende alberghiere e delle strutture ricettive (la precedente misura in vigore dal 2008 al 2017 prevedeva un limite che variava dai 5 agli 8 lavoratori, in base ai requisiti dei soggetti a cui era destinato il voucher).
La misura è rivolta ai prestatori di lavoro che rientrano in una delle seguenti categorie:
- pensionati;
- studenti (giovani con meno di 25 anni di età iscritti ad un ciclo di studi presso università o istituto scolastico di ogni ordine e grado e con almeno 16 anni di età);
- percettori di forme di sostegno al reddito;
- lavoratori part-time;
- inoccupati e titolari di indennità di disoccupazione;
- lavoratori stranieri con regolare permesso di soggiorno.
Oltre al comparto ricettivo e alla ristorazione (Ho.Re.Ca.), la platea di beneficiari è stata estesa includendo le sale da ballo, discoteche e simili (ATECO 93.29.1). L'associazione di categoria Confesercenti si è mostrata favorevole al ritorno dei voucher per la gestione dei picchi di lavoro inattesi, che si verificano soprattutto nel settore turistico. L'opzione è inclusa nel testo definitivo della Legge di Bilancio 2023, ed ha quindi validità a partire dal 1° gennaio 2023, per l'attivazione dei voucher lavoro.