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Dopo l'ultimo DPCM che impone la chiusura di bar e ristoranti dopo le 18, la associazioni di categorie rendono note le conseguenti perdite economiche (circa 2,7 miliardi di euro) e chiedono al Governo aiuti concreti per i settori maggiormente penalizzati. Il cosiddetto Decreto Ristoro prevede degli indennizzi immediati sotto forma di contributi a fondo perduto.

AGGIORNAMENTO: Per i dettagli sul DL Ristoro, vedi l'articolo "Decreto Ristoro: Contributi a Fondo Perduto (Importi e Beneficiari)"

Stando alle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, le nuove misure restrittive saranno accompagnate da provvedimenti di ristoro economico. Gli indennizzi arriveranno direttamente sui conti correnti degli esercenti attraverso bonifico bancario erogato dall'Agenzia delle Entrate.

I contributi a fondo perduto saranno riconosciuti seguendo uno schema e modalità simili al contributo previsto nel Decreto Rilancio, per far fronte alla prima ondata dell'emergenza Covid. Il Decreto Ristoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 Ottobre, prevede quindi dei contributi fino a quattro volte superiori ai precedenti.

Beneficiari del contributo a fondo perduto

In modo simile al modello impiegato a maggio, il contributo a fondo perduto sarà riconosciuto ai soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d'impresa o di lavoro autonomo, includendo ovviamente i gestori di bar, ristoranti, il settore turistico, sport e spettacolo, che sono stati limitati dall'ultimo DPCM 25 Ottobre 2020. Anche i requisiti sono quasi tutti riconfermati, con alcune variazioni. Secondo la guida operativa pubblicata a maggio sul sito dell'Agenzia delle Entrate, i primi requisiti previsti erano:

  1. l'ammontare di ricavi o compensi relativi all'anno 2019 doveva essere inferiore a 5 milioni di euro (nel nuovo contributo a fondo perduto non ci sarà più il limite di fatturato);
  2. il fatturato relativo al mese di aprile 2020 doveva essere inferiore ai due terzi di quello di aprile 2019 (questo requisito è rimasto invariato).

Il Decreto Ristoro prevede quindi un contributo anche per i soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d'impresa o di lavoro autonomo con fatturato superiore a 5 milioni di euro.

Le somme saranno riconosciute in automatico ai soggetti che avevano già presentato domanda, con accredito sull'IBAN del conto corrente dichiarato nell'istanza. I contributi, secondo quanto detto dal ministro Roberto Gualtieri, potrebbero arrivare "già entro metà novembre, forse persino entro l'11 novembre".

Invece, per chi non ha già presentato domanda, e quindi anche per le aziende con fatturato oltre 5 milioni di euro, è richiesta la compilazione e l'inoltro dell'istanza utile per la verifica dei requisiti per determinazione delle somme riconosciute. Per ovvi motivi, l'accredito degli importi avverrà con un leggero ritardo di qualche settimana, ma comunque entro l'anno.

Importi riconosciuti

Con il precedente decreto, il contributo veniva erogato in percentuali diverse in base alla differenza fra il fatturato del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente di aprile 2019. Sono state, infatti, applicate le seguenti percentuali:

  • 20% per le imprese e Partite IVA che hanno registrato nel 2019 ricavi o compensi fino a 400 mila euro;
  • 15% per le imprese e Partite IVA che hanno registrato nel 2019 ricavi o compensi fra i 400 mila e 1 milione di euro;
  • 10% per le imprese e Partite IVA che hanno registrato nel 2019 ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro;
  • contributo minimo per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. 

Lo schema dovrebbe essere variabile anche in base alle limitazioni subite dal nuovo DPCM. Le imprese che subiranno una chiusura totale (cinema, teatri, palestre, piscine, centri benessere, sale gioco, sale scommesse, discoteche), secondo quanto si apprende dal viceministro all'Economia, Antonio Misiani, avranno un contributo a fondo perduto di importo maggiore rispetto alle attività la cui chiusura è fissata alle 18 (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie).

Altra novità che potrebbe essere inserito nel Decreto Ristoro, riguarda il Bonus Ristoranti (introdotto con il Decreto Agosto). Come sappiamo, per accedere al contributo le attività che operano nel settore della ristorazione devono dichiarare una perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo 2019. Con il nuovo decreto questo requisito potrebbe non essere più richiesto, per garantire il sostegno a tutte le attività coinvolte dalle nuove limitazioni introdotte dal governo con il DPCM in vigore fino al 24 novembre.

Altre forme di sostegno economico

Accanto agli indennizzi previsti a favore della imprese colpite dall'emergenza Covid-19, il Governo annuncia altre forme di sostegno economico rivolte ai settori fortemente colpiti dalle nuove norme e restrizioni. Nello specifico, per le prossime settimane sono state annunciate:

  • una nuova indennità mensile, una tantum, agli stagionali del turismo, spettacolo, lavoratori intermittenti dello sport;
  • la conferma della cassa integrazione;
  • un'ulteriore mensilità del reddito di emergenza;
  • misure di sosteno alla filiera agroalimentare;
  • il credito di imposta per affitti commerciali di ottobre, novembre e dicembre;
  • la sospensione della seconda rata Imu.

Per la tabella dettagliata degli importi e dei beneficiari, vedi l'articolo "Decreto Ristoro: Contributi a Fondo Perduto (Importi e Beneficiari)"

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